martedì 8 novembre 2011

Aforismi, neologismi e bestialità /5

Calci in bocca alla romana.
L'espressione, evidentemente, è una variante di quella culinaria Salti in bocca alla romana.

Ingredienti per 4 persone
Fettine di vitello sottili (500 gr)
Prosciutto crudo (200 gr)
Burro, salvia
Sale, pepe
In alternativa al vitello, si possono tirare calci.



Lo short

Via Timavo, Sesto San Giovanni.
Fifì, Saro e Luchino detto Orecchio Muto passano davanti al ristorante da Iorio.

“Aspetta, aspetta”.
“Che c'è?”.
“Venite qua! Guarda dentro chi c'è”.
“Noo, non ci credo. È lui?”.
“E chi se no?”.
“...”.
“Luchino, facci il piacere, stai qui a guardare se passa qualcuno”.
“...”.
“Saro, entriamo dai”.

Fifì e Saro entrano nel ristorante.

“Giovanni Erinni”. Urla Fifì. Si girano tutti.
“Comodi, comodi, continuate a mangiare”.
Saro estrae la pistola e la punta in direzione del malcapitato. I clienti urlano ma Fifì intima il silenzio e non fiata più nessuno. Lui, Giovanni Erinni, si piscia addosso.
“Allora Giovanni, non ti aspettavi di vederci. No eh? A dire il vero neanche noi”.
“...”.
“Cosa mangi?”.
“...”.
“Forse non ci siamo capiti. Ti ho fatto una domanda. Ed è bene che tu risponda”.
“Salti in bocca alla romana”.
“Ti tratti bene. Si tratta bene -rivolto alla sala-. Fammi assaggiare”. Li assapora proprio.
“Come sono Saro?”. Chiede Fifì.
“Ottimi”. Poggia la forchetta, afferra Giovanni Erinni per una spalla e lo scaraventa per terra.
“Guarda, s'è pisciato nei pantaloni, ahah”.
“Non mi sembra una cosa da fare in un ristorante, Giovanni. Non è cortese, non ti vergogni davanti a tutta questa gente per bene?”. Saro ripone la pistola e inizia a prendere a calci Erinni. Calci in bocca. Anche Fifì. Calci in bocca, in bocca, in bocca.
“Basta Fifì, andiamo”. Dice Saro. Fifì si passa la mano nei capelli; poi sistema i pantaloni, tirandoli su dalla cintola.
“Prego signori, continuate la cena”.
Sull'uscio Saro si volta. “Scusate ancora il disturbo e vi consiglio i salti in bocca alla romana. Squisiti”.

Fuori Luchino detto Orecchio muto fuma una sigaretta.
“Andiamo Luchì”. Dice Fifì.
“...”.
“Sai perché lo abbiamo punito quel bastardo?”. Dice Saro, tutto eccitato, rivolto a Luchino.
Non lo voglio sapere, andiamo”.

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