giovedì 13 ottobre 2011

Sentire, ascoltare /5

Milano. Gli eventi.


Il Devoto-Oli definisce l'evento «un fatto o un avvenimento che già si è verificato o che può verificarsi, di solito determinante nei confronti di una situazione oggettiva o soggettiva».
La definizione suggerisce qualcosa che accade e cambia lo stato delle cose. Tuttavia si avverte una forte discrasia tra il significato della parola e la sua proiezione nell'immaginario di chi ha esperienza della parola stessa. 
Tutto è evento. Facebook ha un etichetta specifica per gli eventi, Google registra 49.200.000 voci per la ricerca “evento Milano”, i Festival sono una estenuante concatenazione di eventi e via dicendo.
Nulla di male a usare una parola per un'altra. Mi chiedo però quando ci sarà un evento determinante nei confronti di una situazione oggettiva o soggettiva come verrà chiamato. Rivoluzione, termine già impoverito del suo significato? Oppure bisognerà oggettivarlo? Ad esempio chiamandolo “evento clamoroso”, espressione che per altro compare già nel dizionario dei sinonimi online di Homolaicus?
Forse è necessario ripensare al modo di definire i concetti per cambiare la realtà dei fatti.
Io opterei per appuntamento.

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